Questo mio dipinto è dedicato ad una festa giapponese che mi è particolarmente cara poichè vede la stella Deneb protagonista insieme a Vega ed Altair, le altre due stelle del triangolo estivo. Ho creato questo dipinto in classico stile giapponese con colori acrilici ed acquarello su tavola gessata. Il titolo dell'opera è IL GUADO CELESTE (original painting artwork by DENEB Arici - dΞИΞb )
Il 7 luglio di ogni anno in Giappone si festeggia il Tanabata Matsuri, detta anche FESTA DELLE STELLE INNAMORATE o anche festa del settimo giorno, in quando si basa su un'antica leggenda popolare che vede protagoniste due stelle Orihime (Vega) e Hikoboshi (Altair).
Tanabata (七夕 settima notte) è una tradizionale festa giapponese, una delle cinque festività dell'anno (五節句 gosekku), derivata dall'equivalente festival cinese di Qīxi.
In ambiente cinese, 天津 (Tiān Jīn), che significa Guado Celeste, si riferisce a un asterismo appartenente alla costellazione della Ragazza, che comprende Deneb α Cygni, γ Cygni, δ Cygni, 30 Cygni, ν Cygni, τ Cygni, υ Cygni, ζ Cygni e ε Cygni.
Deneb è di conseguenza chiamata 天津四 (Tiān Jīn sì), la Quarta Stella del Guado Celeste.
Nella favola cinese di Qixi, Deneb rappresenta il ponte di gazze ladre che attraversa la Via Lattea e che permette ai due amanti Niu Lang (Altair) and Zhi Nü (Vega) di riunirsi una volta all'anno, in estate.
In altre versioni della favola, Deneb è una fata che sorveglia gli incontri dei due amanti.
Secondo la festa Giapponese, la festa cade il 7 luglio (tranne alcune regioni nelle quali si festeggia il 7 agosto) quando le stelle Vega e Altair si incrociano nel cielo.
La festa riporta alla leggenda popolare di origine cinese sopra citata, di cui esistono diverse varianti.
Secondo la storia i due innamorati, il pastore Hikoboshi e la dea Orihime (rappresentanti la stella Altair e la stella Vega) vengono separati dalla Via Lattea, potendosi incontrare solo il settimo giorno del settimo mese lunare del calendario lunisolare.
Prima versione: Hikoboshi (Altair) e la dea Orihime (Vega) si innamorarono e si sposarono in gran segreto contro la volontà del padre della dea.
Ebbero due figli, un maschio e una femmina.
Quando il padre venne a saperlo allontanò i due sposi, riconducendo la figlia nella terra degli dei e, per evitare il ricongiungimento, creò il fiume celeste, la Via Lattea.
I due ne soffrirono moltissimo e alla fine il padre di Orihime finì commosso dalle tante lacrime versate e accordò che potessero rincontrarsi, ma solamente una volta l'anno, la settima notte del settimo mese.
Seconda versione: Altre versioni della leggenda narrano che i due invece si invaghirono talmente tanto l'una dell'altro da trascurare i propri compiti, tanto che gli dei protestarono, perchè rimasti senza vestiti, e proprio per questo il padre di lei, adirato li separò ponendoli sulle due sponde opposte del fiume celeste (la Via Lattea appunto).
Il Fiume Celeste era largo, impetuoso, privo di guadi e di ponti, impossibile da attraversare così, quando giungeva la fatidica notte del 7 luglio, stormi di gazze compassionevoli volavano fino alla Via Lattea e formavano un ponte con le ali aperte (il ponte è formato da 9 stelle della Costellazione del Cigno, fra le quali Deneb), affinché Orihime andasse ad incontrare il suo amato sulla sponda opposta. La lunga attesa veniva così ripagata, il desiderio d’amore, divenuto struggente e tormentoso, si esaudiva. Si crede perciò che solo se il cielo non è coperto e nuvoloso, ancora oggi i due amanti si incontrino, altrimenti, nel caso opposto, non riescono a vedersi e debbono rimandare il loro incontro di un anno.
In questa occasione in Giappone si usa scrivere un desiderio, o una poesia, in un foglio verticale, il tanzaku, da arrotolare intorno a un ramoscello di bambù.